Psicomotricità
Il principale obiettivo di un percorso di educazione psicomotoria è l'armonico sviluppo della
personalità del bambino attraverso il gioco: attività in cui il bambino esprime la sua globalità.
L'origine del termine è significativo all'attività stessa:
per "psico" si vuole intendere l'insieme di emozioni, sensazioni interne, mentre per "motricità"
si vuole intendere l'azione, il movimento attraverso l'uso del corpo.
Che Cos'è la Psicomotricità?
E' una disciplina educativa, rieducativa e terapeutica.
Essa è, una "pratica" educativa e d’aiuto attraverso la relazione; è un’attività concreta, motoria,
che si modella sul gioco spontaneo e sull’espressività dei bambini che vivono e sperimentano in
prima persona.
Proponendo loro stessi le situazioni di gioco, realizzano assieme allo psicomotricista uno spazio
di sicurezza e di benessere.
Lo psicomotricista ha il compito di rassicurarli ed aiutarli a prendere fiducia nelle loro personali
capacità d’azione e affermazione; li accompagna a trovare o ritrovare le esperienze piacevoli, in
questo modo i bambini potranno strutturare un’immagine di sé positiva.
Aiutare e difendere il bambino in difficoltà significa allora sostenerlo in un percorso educativo
che produca un cambiamento concreto nel comportamento, nella capacità d’apprendimento e
di relazione sia in ambito scolastico che familiare.
L'educazione psicomotoria favorisce, (in uno spazio e un tempo particolari, mediante materiale
specifico) la manifestazione dell'espressività psicomotoria infantile, nonché il suo sviluppo.
Chi è lo Psicomotricista
Lo psicomotricista è l'operatore che svolge in via autonoma o in collaborazione con altre figure
dell'ambito educativo e socio-sanitario interventi d’educazione, prevenzione e terapia
psicomotoria, nel rispetto della globalità psicofisica dell'individuo.
In particolare:
a ) favorisce lo sviluppo psicofisico della persona in età evolutiva;
b) aiuta a superare i momenti di crisi evolutiva nelle diverse età, operando per prevenire
l'instaurarsi di una situazione patologica, eventualmente in collaborazione con altre figure
professionali;
c) interviene specificamente in situazioni di patologia conclamata, operando per la
mobilizzazione delle risorse psicofisiche del bambino.
Che cosa fa
1) Lo Psicomotricista, alla base del suo intervento, postula l'unità della persona, riconoscendo e
favorendo l'interazione tra l'area motoria, cognitiva e affettiva. Attiva e favorisce nell'altro la
progressiva conoscenza di sé, a cominciare dal sé corporeo, e dell'ambiente, attraverso la
motricità e le capacità rappresentativo-simboliche della persona.
2) Svolge attività d’osservazione, valutazione e bilancio psicomotorio, anche nell'ambito di un
lavoro di equipé
Lo psicomotricista svolge un intervento:
a) educativo-preventivo: gli interventi sono rivolti a favorire un armonico sviluppo
psicomotorio, a prevenire disagi nella relazione e negli apprendimenti nei bambini in età
evolutiva.
b) terapeutico: lo Psicomotricista attua interventi di terapia psicomotoria con soggetti in età
evolutiva che presentano ritardi e sindromi psicomotorie, disturbi del comportamento e della
comunicazione ed i conseguenti disturbi dell'apprendimento.
c) formativo: lo Psicomotricista svolge attività di formazione indirizzata agli adulti (genitori,
educatori, insegnanti, operatori dell'ambito socio-sanitario e assistenziale) allo scopo di
favorire l'ascolto di sé e dell'altro, per un miglioramento delle dinamiche relazionali, nella
consapevolezza dell'importanza che assume l'espressività del corpo in ogni relazione umana.
Referente:
- dott.ssa Annarita Rizzi
- dott.ssa Silvia Volpe
- dott.ssa Alice Santisi
- dott.ssa Federica Caroleo